L’articolo 3 della Legge 170/2010, comma 3 stabilisce che “E’ compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti [… ]”. Su questa base, è di fondamentale importanza effettuare una distinzione: quella tra disturbo e difficoltà di apprendimento di origine didattica o ambientale.
Il DISTURBO è infatti innato, resistente agli interventi e all’automatizzazione; il RITARDO/DIFFICOLTÀ dipende invece da fattori ambientali e individuali, modificabili per mezzo di interventi didattici mirati.
Per questo motivo l’iter previsto dalla legge si divide in tre fasi:
• INDIVIDUAZIONE degli alunni con difficoltà
• ATTIVAZIONE di percorsi di recupero mirati
• SEGNALAZIONE dei bambini resistenti all’intervento
I fattori di rischio nell’età prescolare sono degli indicatori che possono evidenziare la probabile presenza di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento.
In particolare, campanelli d’allarme della presenza di questo disturbo possono essere la familiarità (ovvero presenza all’interno della famiglia di altri casi di DSA), la difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche (DSL), le difficoltà motorio-prassiche e visuo-spaziali.
FOCUS SULLE ABILITA’ COGNITIVE
Le abilità cognitive sono quelle abilità che permettono a ognuno di noi di orientarsi e comprendere la vita di tutti i giorni.
Per i bambini questo è un processo molto complesso, durante il quale in un primo momento si creano un’immagine mentale degli oggetti per poi imparare a nominarli e confrontarli con altri oggetti simili.
Tra gli aspetti cognitivi che posseggono un maggior valore predittivo possiamo identificare:
LA DISCRIMINAZIONE, ovvero quella capacità che permette di confrontare un oggetto, un’immagine o un simbolo con un altro per determinare se sono uguali o diversi. Questo è uno dei prerequisiti fondamentali per l’apprendimento della lettura e della scrittura, e inizia a svilupparsi già all’età di 2 anni. Per esercitare questa abilità, uno degli esercizi più comuni è l’appaiamento, che consiste nel sovrapporre o mettere vicini elementi corrispondenti, variando la difficoltà del compito a seconda della complessità delle figure/oggetti e del loro grado di somiglianza.
L’ORDINAMENTO è la capacità di identificare e completare una successione di oggetti in base ad un criterio. E’ un’abilità particolarmente importante, in quanto costituisce un prerequisito dell’acquisizione dell’aritmetica e del concetto di numero ordinale. Alcuni esercizi per verificare questa competenza possono consistere nel riordinare delle figure geometriche dalla più piccola alla più grande, oppure nell’indicare il primo oggetto, l’ultimo e il centrale di una serie disposta davanti al bambino.
I NUMERI sono un concetto che i bambini imparano a conoscere nei loro vari aspetti fin dalla prima infanzia. E’ importante verificare che essi abbiano acquisito la percezione della numerosità, ovvero che sappiano confrontare quantità diverse, che comprendano che a quantità diverse corrispondono numeri diversi e che siano in grado di fare semplici ragionamenti sui concetti di “aggiungere” e “togliere”.
L’ORIENTAMENTO TEMPORALE è la capacità che i bambini hanno di percepirsi nel tempo e comprendere la dimensione temporale degli eventi. Nella scuola dell’infanzia si lavora solitamente sulle sequenze: i bambini dovrebbero perciò essere in grado di ordinare secondo i concetti di “prima” e “dopo” delle sequenze di immagini, da prima irreversibili (ad esempio una mela intera e una mela con un morso), per passare successivamente a sequenze cicliche (ad esempio il sorgere o tramontare del sole).
FOCUS SU PERCEZIONE VISIVA E MOTRICITA’
La PERCEZIONE, in particolare quella visiva, è di fondamentale importanza per un corretto sviluppo delle abilità cognitive. I bambini, infatti, imparano attraverso la percezione visiva a riconoscere e denominare gli oggetti che li circondano, perciò quando questa abilità non è posseduta in maniera adeguata essi faranno fatica a riconoscere questi ultimi, le loro dimensioni e relazioni spaziali con l’ambiente. Ciò si riverbera, ad esempio, sulla capacità del bambino di sfruttare adeguatamente lo spazio del foglio quando disegna o di posizionare un oggetto dentro, sopra, sotto, dietro e davanti ad un altro (capacità che dovrebbe essere acquisita a 3 anni e mezzo).
Per verificare il livello raggiunto dai bambini nelle abilità percettive possono essere utili esercizi copiare delle figure geometriche e disegnare la figura umana: a circa 3 anni i bambini dovrebbero saper tracciare dei disegni continui anche se non esattamente rotondi, a 4 e mezzo dovrebbe poter tracciare una figura chiusa con quattro lati più o meno uguali e angoli non arrotondati, mentre a 5 anni sarebbe in grado di disegnare una figura chiusa con tre lati e tre angoli; per quanto riguarda la figura umana, a 4 anni i bambini disegnano solitamente figure che abbiano almeno due parti del corpo riconoscibili (testa, gambe, occhi, naso, mani, piedi, bocca, orecchie), mentre a 5 anni dovrebbero disegnare almeno sei parti del corpo.
Infine, di grande importanza sono le abilità che riguardano la motricità. La possibilità di usare le mani nella direzione voluta e in maniera adeguata sono infatti prerequisiti della scrittura che riguardano la MOTRICITÀ FINE. E’ perciò buona prassi creare situazioni stimolanti che sollecitino il bambino a compiere azioni della vita quotidiana come aprire e chiudere i cassetti, girare una chiave, avvitare e svitare, ritagliare figure seguendo i contorni etc. La MOTRICITÀ GLOBALE non è meno importante, in quanto riguarda macro-movimenti come saltare, correre, lanciare e camminare; è perciò opportuno far caso se i bambini nella prima infanzia appaiono spesso impacciati, inciampano spesso o fanno cadere gli oggetti con frequenza. Questi possono infatti essere dei campanelli d’allarme che dovrebbero condurre ad un accertamento, predisponendo ad esempio percorsi psicomotori e giochi di movimento per rafforzare tali abilità.
BIBLIOGRAFIA
Centra Rita, (2011), Come leggere Dsa e scuola dell’infanzia. Quaderno operativo, Giunti Scuola, Firenze.
Decreto Ministeriale 5669 del 12 luglio 2011 – Linee guida disturbi specifici di apprendimento.
Gazzetta Ufficiale N. 244 del 18 Ottobre 2010 – LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170- Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.